Hai già visto questa immagine? In statue, icone o dipinti viene spesso usata per rappresentare tutto ciò che riguarda il tantra. Un dio e una dea seduti insieme in intima unione, la dea in grembo alla sua controparte maschile con le braccia e le gambe intrecciate.
All’occhio occidentale può sembrare addirittura inappropriato associare questa immagine a qualcosa di spirituale. È forse una forma di adorazione del corpo o di glorificato edonismo ?
Tutt’altro, in realtà. L’immagine yab-yum rappresenta gli insegnamenti “non duali” più profondi del tantra, così come il più alto potenziale della pratica tantrica sessuale.

Il simbolismo divino del yab-yum

La posizione yab-yum si ritrova frequentemente nell’arte tantrica, sia buddista che indù, tanto che l’immagine in sé è l’iconica del tantra.
Il suo simbolismo trascende la sessualità così come viene intesa a livello umano, puntando invece verso una sessualità divina, cosmica: l’unione della polarità, dove tutti gli opposti si dissolvono nella totalità (non-dualità).
Eppure in questa fusione i singoli elementi non vanno perduti.
La parola per “non dualità” in sanscrito è “advaita”, comunemente nel contesto dell’Advaita Vedanta ma ugualmente applicabile agli insegnamenti tantrici elevati.
Non-dualità non significa uniformità, è uno stato in cui non c’è separazione, divisione, illusione di identità individuale e tuttavia i diversi elementi rimangono come sono.
Niente è perduto, niente si guadagna.
La mente è troppo limitata per afferrare questo concetto.
Un dono del tantra sessuale è che l’energia sessuale è abbastanza potente da portarci oltre la mente razionale (che per natura può vivere solo nel mondo dualistico) e trasportarci in questa ineffabile comprensione non duale.
Il significato simbolico differisce leggermente tra il tantra buddista e quello indù, ma non c’è bisogno di lasciarsi confondere e cercare di capire quale sia quello “vero”. Prendi questa discrepanza come un promemoria che quando si tratta di concetti spirituali, a un certo punto sono tutti ugualmente veri e falsi. Ciò che conta è la realtà verso cui conducono.
Nel buddismo, il femminile rappresenta la saggezza trascendente (Prajnaparamita, Madre di tutti i Buddha), mentre il maschile rappresenta la compassione, il principio attivo.
Le controparti indù sono invertite, in un certo senso. Qui il femminile è attivo, è Shakti, l’energia divina, la manifestazione in continuo mutamento. Mentre il maschile è passivo, è Shiva, il punto senza forma e immutabile della pura Coscienza al centro di ogni cosa.
L’unione del trascendente con il manifesto rappresenta l’insegnamento centrale del tantra, che vede il manifesto come un’espressione divina piuttosto che solo come un’illusione.
Nella visione tantrica, l’eterno e l’effimero sono appassionatamente innamorati l’uno dell’altro.
Ciò che ha forma e ciò che è informe sono sempre insieme, mai l’uno senza l’altra, eppure bramano ancora l’uno per l’altra nello strano gioco della separazione.
Il mondo della forma è così innamorato dell’assenza di forma che cerca sempre di dissolversi in essa. E l’assenza di forma è così innamorata della forma che la sua prima vibrazione primordiale è la pura intenzione di manifestarsi come forma.

L’intimità trascendente del tantra sessuale

Come posizione per fare l’amore, lo yab-yum esemplifica i principi della pratica sessuale tantrica. Combina la verticalità con un profondo senso di intimità, intrecciando il trascendente con l’immanente.
Entrambi i partner sono in posizione verticale, seduti come in meditazione, consentendo il flusso ottimale di energia lungo la colonna vertebrale verso i chakra superiori. Aiuta l’uomo a sublimare e la donna ad arrendersi completamente mentre si sente supportata e sollevata dal suo partner.
Allo stesso tempo, favorisce un’incredibile intimità tra i partner ad ogni livello. I corpi sono intrecciati il più vicino possibile. Cuore a cuore, fondendosi l’uno nell’altro. Andando oltre il fisico, al di là anche di un’unione energetica ed emotiva, ci si ritrova nel punto in cui non c’è più differenza tra sé e l’altro, quello che rimane è solo unione.

Raccomandazioni per fare l’amore in yab-yum

Questa è una posizione che favorisce un’intimità e un’interiorizzazione profonda, nella pratica dell’amore è adatta per quei momenti avanzati in cui l’eccitazione iniziale si è stabilizzata. Non c’è più quasi nessun movimento fisico ma una fusione dei corpi energetici dei due amanti che li porta sempre più in profondità nell’unione.
Dovrebbe essere comodo e facile rimanervi a lungo, come una postura di meditazione (ed in effetti lo è!). L’uomo potrebbe trovare utile sedersi su un cuscino o mettere dei sostegni sotto le ginocchia. Se ha difficoltà a mantenere la postura a gambe incrociate, può sedersi con le gambe distese.
In questa postura, puoi cercare il contatto visivo oppure tenere gli occhi chiusi per fonderti l’uno nell’altra, sentendo come insieme si crea un circuito energetico completo.
È la posizione ideale per scoprire il significato profondo dell’intimità tantrica e fare esperienza della dissoluzione della propria individualità nel cosmo, nell’Assoluto, al di là del nome e della forma.

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