La storia del mistico Rumi della serva e dell’asino
Il Tantra Rosso è una via di crescita personale e spirituale che include l’uso dell’energia sessuale.
Perchè è una forza primordiale che ha in sè un incredibile potenziale, è talmente potente che se incanalata verso l’alto, può portare alla realizzazione spirituale in tempi molto brevi. Però la sessualità è così coinvolgente, per noi esseri umani, che è facile cadere nell’attaccamento, diventare schiavi del desiderio.
Soprattutto all’inizio del cammino, con tutte queste pratiche energetiche per liberare al massimo il piacere e la potenza orgasmica, le donne diventano velocemente multiorgasmiche, gli uomini imparano ad implodere il piacere prolungando al massimo l’esperienza orgasmica, un vero oceano di godimento.
Una cosa mai provata prima!
E’ facile finire a pensare solo a quello, il piacere diventa il fine ultimo della pratica, Tantra uguale a godimento. Beh, lasciatelo dire, il piacere sessuale e l’orgasmo, la connessione profonda con il partner ecc.. sono solo effetti collaterali di questo cammino, anche se incredibilmente piacevoli.
E’ proprio questa la vera sfida del Tantra rosso (la via che include l’energia sessuale, a differenza del Tantra bianco). Riuscire a maneggiare questa incredibile forza senza che sia lei a maneggiare te.
Lei è una tigre potentissima, se riesci a scatenarla mantenendo il controllo, allora potrà portarti davvero in alto e molto velocemente. Infatti il Tantra è considerata una via di realizzazione molto veloce, per questo così adatta a noi esseri umani moderni che siamo così impazienti. (In ogni caso deve essere un percorso graduale fatto con coscienza, perchè sia una via sicura).
Ma se la tigre la scateni e poi non la controlli, quella si volta e ti mangia in un boccone. Ti fa a pezzi.
Attaccamento
E’ necessario coltivare uno spirito di totale non-attaccamento verso i sensi ed il piacere.
Questo va coltivato costantemente, è un’aspetto importantissimo della pratica tantrica, più si avanza è più diventa fondamentale per non cadere nella trappola.
Per questo nell’India più religiosa è sempre stata considerata una via ‘pericolosa’. E’ vero, il Tantra è una via per guerrieri, per esseri umani coraggiosi e forti, per virtuosi, per iniziati.
E’ una cosa seria ☺
Non è sufficiente fare un corso in cui ti insegnano a guardarsi negli occhi e a ‘strusciarti’ in gruppo come avviene spesso nelle correnti tantriche new age tanto alla moda. Non è sufficiente neanche fare tutto il lavoro sui chakra bassi per liberare il piacere, massaggi tantrici ecc..
Non è sufficiente diventare multi-orgasmici per considerarsi tantrici, mi dispiace!
Quello ai piani genitali è solo il primo passo, fondamentale in questo cammino. Di certo è necessario fare questo lavoro di liberazione dell’energia sessuale, liberare il tuo massimo potenziale orgasmico, apprendere a rimuovere ogni ostacolo al fluire libero di questa energia finchè diventi un oceano di piacere che espanda i confini del tuo essere e ti apra all’estasi.
Ma altrettando importante è rimanere costantemente consapevoli dei nostri desideri e pulsioni per quel che riguarda il piacere, controllare costantemente la propria mente e i propri pensieri perchè rimangano liberi da attaccamento, adesso che hai conosciuto un piacere impensato.
Il passo successivo è ancora più elevato: dissolversi completamente nel piacere fino a scomparire, fino a fondersi nell’Uno, nella fonte di tutte le cose, nel principio Universale, nella Madre Divina, nel Padre Cosmico. Nel Tutto. Nel nulla. Nell’eterno, nell’infinito.
Sessualità
Il piacere sessuale diventa un vero e proprio portale per l’esperienza mistica, e questo può avvenire solo eliminando ogni traccia di attaccamento al piacere carnale. Il grande paradosso del Tantra Rosso: l’estasi del piacere carnale all’ennesima potenza, senza attaccamento al piacere carnale.
Perchè quello è ancora l’ego, identificato e limitato, e non può che ostacolare l’espansione della coscienza verso il divino. Quella è la grande sfida: se la vinci, il nettare dell’estasi divino sarà il tuo premio.
Se cadi, allora sì, può diventare diabolico. La sessualità maestosamente liberata, dischiudendo tutta la sua potenza, senza il giusto controllo su di essa…. uff… pericolosa assai. Meglio lasciar stare, allora sì, meglio la via della castità.
A questo proposito vorrei raccontarti una storia del mistico sufi Rumi che ieri un caro amico mi ha letto portandomi a questa riflessione. Te la riassumo brevemente. Attenzione è scioccante, in vero stile Sufi, cerca di coglierne l’essenza così profonda, come sempre nelle parole di
Rumi
“Una serva aveva preso l’abitudine di soddisfare i suoi desideri sessuali con un asino appositamente ammaestrato. Aveva infilato il suo enorme fallo in una zucca che servisse da anello per evitare che l’estrema lunghezza le squartasse la vagina.
La sua padrona la scoprì, ed essendo lei al padrona, si sentì in diritto di pretendere quello che era suo, scacciò la serva e, libidinosa, si mise a ripetere quello che la serva faceva con il suo asino ma senza la zucca.
Quello che avenne fu ben macrabo e ce lo immaginiamo tutti, quando l’asino montò la padrona e il piacere gli diede alla testa, il suo enorme membro la squartò fino a che il suo fegato fu maciullato e morì, la testa cadde da un lato ed ella cadde a terra senza vita”.
E’ un racconto lungo e dettagliato del testo Mathnawi, che descrive immagini così forti da indurre nel lettore una profonda riflessione. Del resto sono le parole del grande Rumi, che conclude questa storia citando un passo del Corano:
“Fra le calamità della Via, nulla è come la lussuria. Dio l’Altissimo ha dato alla bilancia una lingua. Fa attenzione a non abbandonare, per avidità e lussuria, la bilancia. O sarai condotto alla perdizione. Non essere servo dell’avidità, oh uomo stupido”.
Molto bello questo monito alla lussuria che Rumi ci regala, questa riflessione dovrebbe essere costante per ogni praticante di Tantra Rosso, perchè la Via rimanga davvero pura e non una scusa per giustificare attaccamenti e bramosia.